Home / Vivi Cavallino Treporti / Archivio Comunicati Stampa / 2016 / Gennaio / IL LUNGOMARE NON HA BISOGNO DI UN MASTERPLAN DI QUESTO TIPO

IL LUNGOMARE NON HA BISOGNO DI UN MASTERPLAN DI QUESTO TIPO


COMUNICATO STAMPA

IL LUNGOMARE NON HA BISOGNO DI UN MASTERPLAN DI QUESTO TIPO

Un progetto quello del Lungomare Dante Alighieri che l’attuale Amministrazione ha già dato in carico ad una nuova ditta

«Non si può pretendere di far partire un progetto che per anni non è stato preso in considerazione e che alla fine mandato viene presentato ai cittadini e poi al Consiglio, con la pretesa che la nuova Amministrazione non faccia le proprie valutazioni.»
È così che risponde il primo cittadino alle polemiche sulla destinazione del Lungomare Dante Alighieri sulla quale già lo scorso aprile era stato presentato in Consiglio Comunale un Masterplan. Lo strumento prevedeva delle linee guida per la redazione di un Piano di Recupero per l’area di urbanizzazione consolidata e per la presentazione di accordi pubblico privati, sia per l’area di urbanizzazione consolidata sia per la zona agricola retrostante, con il conseguente beneficio in opere pubbliche sulla viabilità. Lo stesso progetto adottato che non è ancora stato controdedotto e approvato.
«Già ad aprile ho presentato dei dubbi a riguardo, tanto che abbiamo votato contro al Masterplan» ribatte il Sindaco Roberta Nesto, ricordando che il progetto è stato presentato dalla vecchia amministrazione in un incontro pubblico ad aprile durante la campagna elettorale, con una spesa di prima progettazione costata 19mila euro al Comune.
«Il Masterplan così presentato ha dei grossi limiti. In primo luogo un piano degli interventi di questo tipo sarebbe il primo passo di una serie di rinvii alla pianificazione successiva, in vista anche della mancata valutazione del profondo spezzettamento dei terreni che caratterizzano la fascia del Lungomare Dante Alighieri. - continua il Sindaco - Inoltre, non è stata presa in considerazione la zona del Terminal, limitando ulteriormente i lavori nella zona di Punta Sabbioni». Non mancano le critiche soprattutto per la mancanza risposta ai cittadini e ai commercianti che devono investire e riqualificarsi, scontrandosi con una nuova legge e tecnica che non risponde alle loro esigenze.
«La pianificazione è stata progettata e valutata da un paesaggista, limitando ancora una volta l’area d’interesse. - ha detto - Una zona come il Lungomare nel quale da anni vivono alcune attività commerciali che con il Mose sono state penalizzate, deve anche riqualificarsi in senso turistico, e non solo paesaggistico».
La nuova l’Amministrazione, in questi mesi, in vista delle perplessità sopra citate, non ha accantonato il progetto bensì lo ha condiviso con l’Ufficio Urbanistica per programmare azioni che spostano la fase pianificatoria ad un momento successivo, ritenendo che la priorità sia dare una risposta attuativa ai bisogni dei cittadini frontisti i cui lotti ricadono in area di urbanizzazione consolidata, a compensazione dei disagi subiti dal cantiere del Mose. Si è quindi affidato a metà dicembre un incarico a professionisti di AGRI.TE.CO per la redazione del Piano di Recupero, come previsto dal PAT.

«Di primaria importanza è dare risposte concrete ai cittadini che risiedono e che lavorano a Punta Sabbioni e nel Lungomare Dante Alighieri, potendo fornire loro strumenti attuativi semplici ma allo stesso tempo efficaci. - conclude Nesto - Abbiamo intenzione di valutare attentamente le proposte che la nuova ditta incaricata ci presenterà a breve, per vagliare tutte le possibilità al fine di riqualificare al meglio e promuovere al tempo stesso il Lungomare con attività commerciali adeguate e in sintonia con l’ambiente attraverso le peculiarità e la tutela, inserendo nel progetto anche il Terminal di Punta Sabbioni».
In concomitanza, l’Amministrazione sta valutando i passi successivi relativi alle Opere Pubbliche relative alla richiesta di compensazione ambientale a seguito della costruzione del Mose.