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BATTERIA PISANI ED AMALFI: DARE FUTURO AL PASSATO - Dal passato al presente, per rivivere la storia di Cavallino-Treporti attraverso l’intervento di restauro conservativo



Cavallino-Treporti, 24 maggio 2017  

COMUNICATO STAMPA BATTERIA PISANI ED AMALFI: DARE FUTURO AL PASSATO

Dal passato al presente, per rivivere la storia di Cavallino-Treporti attraverso l’intervento di restauro conservativo

Due imponenti fortificazioni oggi spiccano tra i circa duecento immobili risalenti alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale, quali torri telemetriche, batterie, bunker, polveriere, caserme e rifugi. Sono la batteria Vettor Pisani e la batteria Amalfi che in questa giornata vengono riconsegnate alla cittadinanza di Cavallino-Treporti dopo il restauro conservativo, e la pulizia delle aree verdi, che le ha viste protagoniste nell’ultimo anno. Un anno di intenso lavoro e che oggi vede batteria Pisani e batteria Amalfi in una nuova veste. «Il recupero delle fortificazioni di Cavallino-Treporti è stato argomento trattato per anni nei banchi delle diverse amministrazioni che si sono susseguite, ma solo a fine del 2014 sono stati individuati i progetti per la valorizzazione di questi due edifici bellici, legati alla commemorazione della Prima Guerra Mondiale, grazie anche al prezioso aiuto di Furio Lazzarini – spiega la sindaco di Cavallino-Treporti. – Un percorso che ha portato lo stesso Comune ad avere la disponibilità di batteria Pisani nello stesso anno e, successivamente nel 2015, della batteria Amalfi e che, grazie al finanziamento della Regione Veneto, si è potuto realizzare il restauro conservativo». Un intervento di 3 milioni di euro, di cui 2 milioni e 100 mila euro da parte dell’Ente regionale e 900 mila da parte del Comune di Cavallino-Treporti, che sono stati investiti nel progetto per la valorizzazione e la riorganizzazione degli spazi della batteria Pisani (costruzione avviata tra il 1909 e il 1912), e la messa in sicurezza con la pulizia dell’area verde dell’Amalfi (costruita a cavallo tra il 1915 e 1917). Quindi per la Pisani si è puntato ad una completa rivisitazione funzionale e infrastrutturale con la riorganizzazione degli spazi interni con l’idea di prevedere spazi espositivi e museali, nonché eventi, vista anche alla collocazione in posizione semi-centrale rispetto all’asse del territorio di Cavallino-Treporti. In particolare, rispetto al complesso, avente una lunghezza di quasi 160 metri ed un’ampiezza di 38, la parte centrale, originariamente adibita a deposito munizioni e caratterizzata dalle due gallerie parallele, è stata attrezzata per spazi museali, di circa 500 mq; il corpo ad est, simmetrico rispetto a quello sito ad ovest, è stato destinato a contenere le funzioni “didattiche”, ossia aule polifunzionali, audiovisivi, uffici per il personale e servizi igienici. Durante gli interventi di restauro, si è deciso di restaurare delle vecchie latrine mantenute “a testimonianza”. Il corpo ad ovest, invece, è stato destinato a contenere spazi aventi una funzione più “ricreativa”: la caffetteria e il bookshop, per offrire all’ospite moderni servizi accessori. Per il compendio Amalfi si è intervenuti al fine di mettere in sicurezza i tre corpi di fabbrica, corrispondenti alle due stazioni elettrogene e al corpo centrale. Inoltre si è intervenuti nella sistemazione dello scoperto, ottenuta con la rimozione delle piante infestanti e la bonifica dell’area esterna. Nei fabbricati c’è stata una pulizia interna, il restauro degli infissi esistenti, la realizzazione di nuovi dove erano mancanti e alla realizzazione di un nuovo impianto elettrico e di illuminazione interna per il solo corpo centrale. È stato realizzato un nuovo impianto di illuminazione esterno e un percorso attrezzato con segnaletica illustrativa nell’area esterna che si conclude in un’aula-laboratorio all’aperto, o meglio in un parco della memoria. L’ufficio tecnico del Comune, nelle vesti dell’ing. Andrea Gallimberti e dell’arch. Elvio Tuis, si sono accertati, nella prima fase, delle cause di degradazione delle strutture riconducibili prevalentemente alle azioni del gelo, all’umidità e alle piogge, alle variazioni della temperatura e alla vegetazione infestante, oltre che agli atti vandalici. «La filosofia che ha guidato il progetto e che è stata condivisa con la Soprintendenza di Venezia, è stata quella di preservare il bene così come pervenuto al Comune, secondo i criteri di un restauro fortemente conservativo. Non si è voluto mettere a nuovo ma rispettare, compatibilmente con le esigenze del riuso, la “patina” del tempo, che conferisce un’indispensabile nota di autenticità a questi monumenti - spiegano i tecnici. - Pertanto le lacune, come gli intonaci scalfiti, sono stati consolidati, puliti e coperti con una velatura a calce per abbassare gli scompensi cromatici del grigio puro che emerge dove ci sono le abrasioni, ridando comunque luce agli ambienti. Dove si è deciso, per motivi funzionali o di sicurezza di ricostruire, le parti in aggiunta si sono tenute leggermente sottolivello o differenziate per finitura superficiale. Dunque per garantire un impatto quasi nullo delle condutture e delle unità scaldanti, è stato creato un cunicolo ispezionabile lungo le rotaie della originaria decauville, mentre nelle due ali laterali è stato sfruttato lo spessore generoso delle murature esistenti in concomitanza dei sopraluce delle porte di ingresso». «Un progetto di riqualificazione che è stato ripensato sulle basi di quello proposto dalla precedente amministrazione, che abbiamo voluto rivedere al fine di rendere maggiormente funzionali i due poli. È stato un intervento importante, soprattutto per batteria Pisani, che oggi ha un nuovo volto e avrà dei nuovi contenuti. L’obiettivo è quello di farla vivere tutto l’anno, facendola diventale il fulcro di un percorso, con l’intento di offrire spunti didattici al fine di valorizzare la nostra storia. Sarà un percorso che punterà a far vedere quelle che erano le esperienze della guerra – aggiunge Roberta Nesto.