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ALICE: SOGNO FIABESCO O SOCIAL NETWORK?


Un successo il Non-Spettacolo “Processo a Lewis Carroll” interpretato dagli adulti che hanno preso parte al per-corso di teatro condotto dal Maestro Gianni De Luigi, nel quale la nota accusa di pedofilia nei confronti dello scrittore è stata oggetto di discussione, più che mai attuale. Una performance interattiva al termine della quale il pubblico di giurati è stato chiamato a esprimere il verdetto, dichiarandosi diviso a metà: innocente 59 voti, colpevole 67 voti.
È ora giunto il momento di vedere sul palcoscenico del Teatro di Cavallino Treporti gli allievi dei corsi di teatro ragazzi, tra i 6 e i 17 anni.
Anche i corsi dei bambini e dei ragazzi si sono ispirati ad ALICE, filo conduttore di tutto il Festival della Follia, ideato e organizzato da Federica Zagatti-ComunEventi.
Mercoledì 23 aprile alle ore 19 la Sala Teatro del Comune ospiterà la performance “Alice: sogno fiabesco o social network?”: nella prima parte un'Alice contemporanea accompagnerà il pubblico nella sua cameretta, dove sta ore rinchiusa a chattare. Sarà l’esito di un percorso che ha visto gli allievi riflettere sull’essere adolescenti oggi e che per la sua valenza educativa verrà riproposto nelle scuole.  Nella seconda parte la fiaba prenderà vita, con i bianconigli, gli stregatti e i sogni dei più piccoli.
“Il progetto Theatro tra formazione e spettacolo è giunto ormai alla sua quarta edizione  – spiega Federica Zagatti di ComunEventi – e quest’anno si è ispirato al tema della FOLLIA, partendo dai racconti di Lewis Carroll “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie” (1865) e “Alice attraverso lo Specchio” (1861). Alla fine di questo lungo percorso durato 5 mesi, le performance di chiusura sono pensate come occasioni di confronto con il pubblico-comunità, chiamato a riflettere su tematiche  sociali e culturali, secondo un’idea di spettatore attivo”.
“Questo tipo di attività e gli spettacoli nello specifico vogliono essere un momento di condivisione con la comunità di un lavoro appassionato di ricerca e di crescita personale svolto da persone di ogni età, che si sono confrontate con le tecniche teatrali in tutti questi mesi – commenta il sindaco Claudio Orazio -. Crediamo fortemente che il teatro possa essere uno strumento d'indagine culturale, sociale e di introspezione individuale”.