Home / Vivi Cavallino Treporti / Archivio Comunicati Stampa / 2014 / Febbraio / CONSIGLIO COMUNALE UNITO NEL CONTENZIOSO TRA VENEZIA E CAVALLINO TREPORTI

CONSIGLIO COMUNALE UNITO NEL CONTENZIOSO TRA VENEZIA E CAVALLINO TREPORTI


È stato convocato un Consiglio comunale straordinario per  fare il punto sulla vertenza patrimoniale, che vede contrapposti  il Comune di Cavallino-Treporti e il Comune di Venezia e  in particolare per esaminare la discutibile  delibera  adottata qualche settimana dalla Giunta  della Provincia che ha definito le quote delle partecipazioni societarie che spettano al Comune di Cavallino Treporti.
Un atto richiesto nell’ultima sentenza del Consiglio di stato per chiudere il contenzioso che dura da 13 anni tra il Comune di Cavallino Treporti e quello di Venezia.
Alla base di tutto c’è il diritto del Comune Cavallino Treporti ad avere una quota  parte del patrimonio del Comune di Venezia, dal quale ha acquisito l’autonomia nel 1999.
Diritto più volte  confermato anche in varie sedi giudiziarie quali il TAR Veneto, il Consiglio di Stato  e persino con pronunce e sentenze della Corte Costituzionale.
A seguito della separazione e sulla base di una delibera della Provincia di Venezia del 2001, al Comune di Cavallino Treporti dovevano essere riconosciuti il 6,82% del patrimonio netto dei beni disponibili e indisponibili del Comune di Venezia al 31 dicembre 1998, con la detrazione di quanto già trasferito perché insistente sul territorio litoraneo; il 6,82% dell’avanzo di amministrazione del bilancio 1998 con gli interessi dal 1999 ad oggi, trasferito nelle casse comunali a fine 2013 con un importo pari ad 800mila euro  esclusi gli interessi per i quali la giunta Orazio ha già incaricato i propri legali per il loro recupero. Ultima questione, forse la più controversa, riguarda il 6,82% delle partecipazioni societarie ad eccezione di quelle la cui cessione dovesse comportare disfunzioni  all’assetto della  società interessata.
Proprio su quest’ultimo punto si è focalizzata l’ultima delibera provinciale  che è stata aspramente criticata dai consiglieri comunali in quanto,  pur  riconoscendo  a Cavallino-Treporti  poco più di 6 milioni di euro a seguito della cessione delle quote di alcune società in aggiunta alla quota di partecipazione in alcune società minori, non ha riconosciuto al  Comune di Cavallino-Trreporti  alcuna  quota di partecipazione in società importanti quali  Veritas, Actv, Avm, Casinò  sulla base di motivazioni illogiche e spesso prive di qualsiasi riferimento alla realtà.
“Dopo questa delibera della provincia dobbiamo definire  come proseguire in questa vicenda che si trascina ormai da 13 anni   e ho ritenuto opportuno che questa decisione e la strada da intraprendere in questa vertenza,  fosse condivisa dal Consiglio comunale, in quanto  il consiglio ha sempre trovato e dimostrato  la propria unità in merito a questa questione – spiega il sindaco Claudio Orazio -. La nostra proposta è quindi quella di prendere atto che la delibera n. 1/2014 della Provincia è per noi assolutamente non condivisibile per la parte che riguarda la nostra estromissione dalle società Veritas, Actv, Avm, Casinò  e quindi dobbiamo decidere cosa è meglio fare al fine di tutelare gli interessi del nostro comune”.
Il Consiglio comunale ha condiviso la scelta di darsi al massimo una settimana di tempo per capire quale sia la strada migliore da  intraprendere per tutelare gli interessi di Cavallino-Treporti. 
Resta ferma ovviamente la disponibilità a verificare eventuali proposte del comune di Venezia finalizzate a dare una soluzione definitiva alla vertenza purché rispettosa dei principi che sono stati sostenuti in questi anni.
“Una questione ed una scelta  in cui dovremo veramente fare ricorso al nostro senso di responsabilità – conclude il sindaco Claudio Orazio -. Sono soddisfatto perché dai  consiglieri è emersa la volontà di procedere in maniera unitaria al solo fine di tutelare gli interessi del nostro comune. La decisione che prenderemo dovrà tener conto di diversi fattori,  tra cui anche  quello di  considerare un allungamento dei tempi nel caso in cui la decisione finale sarà quella di alimentare il contenzioso con un altro ricorso.   E se è questo che dobbiamo fare per vedere finalmente riconosciuta alla nostra comunità quanto ci spetta di diritto, lo facciamo con convinzione e avvalendoci della competenza dei nostri legali, che da anni sono al nostro fianco”.